FORTUNAGO, UN BORGO MEDIEVALE, UN SET CINEMATOGRAFICO IMMERSO TRA I VIGNETI
Nel 2013 il regista livornese Paolo Virzì scelse una villa di Fortunago per girare alcune scene del film "Il Capitale Umano" candidato nel 2014 al premio Oscar come miglior film straniero. Non solo Virzì ma anche tanti registi di Mediaset e Rai hanno girato spot pubblicitari in questo suggestivo borgo, immerso tra le colline dell'Oltrepò Pavese, nella classifica Anci “I Borghi più belli d’Italia” dal 2004.
Fortunago è diventato anche il paese dei "Promessi Sposi". Tanti sono i giovani provenienti da tutto il mondo, che nel corso degli anni, hanno detto il fatidico "si" per il giorno più importante della loro vita. Le coppie negli ultimi anni sono arrivate anche dalla Scozia, dall’Olanda, dalla Francia, dalla Romania, dagli Stai Uniti e dal Giappone.
Il nostro viaggio parte proprio dal borgo, che rappresenta al meglio, il dipanarsi della storia millenaria e il consolidamento delle tradizioni storiche. Chi arriva in paese entra in una dimensione fatta di storia, persone, tradizioni e viene subito colpito dalle caratteristiche tipiche del borgo medievale: la chiesa e il palazzo del comune che dominano dall'alto, le case in pietra arroccate sul pendio del colle, e il grigio delle pietre ravvivato da davanzali, balconi e giardini fioriti.
Nella parte alta del borgo, un'ampia zona verde ben curata fa da cornice alla chiesa parrocchiale della seconda metà del Cinquecento, al palazzo comunale derivante da un'antica casa forte e alle caratteristiche case in sasso.
Nella parte bassa si può rimanere catturati dalla bellezza dell'antichissima chiesetta dedicata a Sant'Antonio, costruita in pietra e in mattoni a vista. Tra il verde dei pini e il profumo delle aiuole di lavanda ci si può rilassare attingendo dalle fontanelle acqua sorgiva con elevate proprietà minerali. I crinali tra i bacini idrografici dei torrenti Ardivestra, Schizzola e Coppa, un tempo importanti vie di comunicazione di cui si conservano ancora testimonianze storico-culturali di epoca pre-romana e celtica, sono ora tutelati dal Parco di Fortunago, recentemente istituito e collocato su un altipiano a 600 metri sul livello del mare. Il parco, situato nei pressi della piazza del paese, è costituito da boschi di farnia, roverella, acero, pioppo, bianco, orniello, castagno, ciliegio, sorbo, carpino, betulla biancospino e da un bosco di latifoglie tipico dell'alta collina. Ai boschi di roverella che ricoprono la sommità, succedono progressivamente castagneti campi coltivati a frutteto e vigneti. Numerose sono le specie protette presenti: orchidee, campanule, leucoio, bucaneve, mughetto, ciclamino e agrifoglio. In questo parco ricco di more, fragole, lamponi, funghi e tartufi nidificano specie di rapaci e di avifauna protetta e numerosa è la presenza daini, caprioli e lupi.
Dal borgo il viaggio prosegue nelle frazioni dislocate sui crinali. Nelle località di Gravanago, Casareggio e Cappelletta si estendono i vigneti e sono presenti centri agrituristici di grande livello. Da visitare è sicuramente la parte alta di Sant'Eusebio, in cui un'antica chiesetta domina la valle Ardivestra e le due frazioni di Costa Cavalieri e Costa Galeazzi dove si trovano antiche botteghe. Oltre al fascino dei borghi, ciò che colpisce il visitatore sono gli splendidi colori che queste vallate offrono soprattutto in autunno lasciando senza fiato chi le osserva. Fortunago è anche terra di grandi vini e tradizioni gastronomiche. Qui si possono assaporare i vini Doc targati Oltrepò Pavese, il Salame Dop di Varzi. Il piatto tipico di questa suggestiva terra è il malfatto: un primo piatto a base di erbette, pane grattugiato, formaggi e uova. Ottimo da queste parti anche il brasato: carne di manzo in umido cucinata con spezie vino Bonarda. Infine, la Schita, tradizionale focaccina preparata con farina, olio e sale, a cui ogni estate il borgo dedica un evento.